“’Zenrico, o il suo clone?” è un viaggio a tappe compresenti – spiegano gli Autori Massimo Blaco ed Enrico Zoi.
È la storia di una vita che si specchia nel suo ambiente naturale e contemporaneamente nell’altro da sé, è la narrazione di un approdo attraverso stagioni all’inferno ed eccentriche visioni, è un percorso non obbligato verso un finale dalla drammatica tensione, è un itinerario tra la vita e la morte, esemplificate dalla presenza dell’essere/non essere più in voga nel mondo in questi ultimi anni, gli zombies, è un cammino letterario che tenta di calpestare e digerire più stili, linguaggi ed immagini, prosa e poesia, per cercare le domande, abbozzando alcune risposte e lasciandone altre nel vago, è un incontro di intelligenze e anime che, guidate dal caso e talora, da comuni passioni, hanno pensato di salire insieme sullo stesso convoglio, un po’ come Francis, Peter e Jack, i tre fratelli Whitman del film di Wes Anderson “Il treno per il Darjeeling”. “Zenrico, o il suo clone?” è quindi un monologo, un dialogo e un triangolo gettato in faccia agli spettatori e contemporaneamente, sinuoso, mellifluo, delicato, ambiguo e traditore come una serpe”.
Visita la galleria fotografica, sezione Comunità oggi, momenti, vi troverai una raccolta di suggestive fotografie della recente rappresentazione in Baracca.