La lettera “Immensae Charitatis” della Congregazione dei Sacramenti, datata 29/01/1973, apre la porta ai Ministri straordinari della Comunione.
A molti questa sembrò una innovazione, in realtà nei primi secoli della Chiesa, esisteva un Ministro simile per assicurare la cura pastorale della Chiesa a chi era impedito di partecipare all’Eucarestia domenicale, perché anziano, malato o in carcere.
Tale Ministero, ritrovato dopo il Concilio Vaticano II, differisce da quello dell’Accolito, perché è conferito non stabilmente, ma a tempo, secondo le esigenze della Chiesa locale, sia a uomini che a donne che ne siano idonei per santità di vita.
Può effettuarsi in duplici circostanze:
- durante la Celebrazione Eucaristica in ragione del gran numero di fedeli da comunicare,
- fuori della Celebrazione Eucaristica per portare la Comunione ai malati e agli anziani nelle loro case.
Soprattutto il secondo ambito di esercizio sottolinea che i fedeli vecchi e ammalati, sono parti vive del Corpo di Cristo e lancia il Ministro straordinario nel servizio della Carità che è intimamente legato al Sacrificio Eucaristico.