SS. Nome di Gesù ai Bassi

I Bassi su Toscana oggi

21 maggio 2017

I festeggiamenti del 50° del SS. Nome di Gesù ai Bassi fanno notizia. Ecco il trafiletto pubblicato su Toscana Oggi.

2 commenti su “I Bassi su Toscana oggi”

  1. Non ho visto tra le tante notizie una memoria dei progettisti della chiesa (lavoro fatto in totale gratuità) dallo studio dell’ing. Spadoni.
    Non ho visto un grazie per la Compagnia di Gesù e i gesuiti che hanno cercato la maggior parte dei fondi per la costruzione dell’edificio chiesa: la gratuità è stato un grande insegnamento e un filo conduttore del padre fondatore DOMENICO MORICONI.
    E’ chiaro che le memorie sono tante ed è chiaro che anche le dimenticanze sono tante, come è vero che sono più numerose le persone che hanno dato nel segreto del cuore. Tutto questo, solo il Signore lo vede e lo ricompensa.
    Anch’io ho ricevuto tanto tanto bene e tanto affetto da tantissime persone a cui oggi non riesci più a dare un volto e un nome; Grazie a tutti, ma davvero a tutti
    p. Umberto

    1. Abbiamo commesso molte dimenticanze nell’organizzare i ricordi di questi 50 anni. Si è trattato di un lavoro complesso e il risultato è probabilmente ancora carente. Ci scusiamo per non essere riusciti a dare risalto a tutti coloro la cui opera avrebbe doverosamente meritato di essere ricordata. L’ingegnere Giancarlo Spadoni e il geometra Angelo Bertolini sono menzionati nella pagina che descrive “L’edificio“, nel menù “Chi siamo”. Ogni membro della Comunità dei Bassi, che ha vissuto gli anni dei Gesuiti, conserva un profondo senso di riconoscenza e di gratitudine nei confronti dei dieci sacerdoti che si sono alternati in quegli anni. L’intero nostro portale e tutto quanto è stato preparato per la ricorrenza di 50 anni trae ispirazione dall’affetto che ci lega ancora oggi ai nostri Gesuiti. Gli articoli nel libretto dei 50 anni, le interviste raccolte nel DVD, i contenuti dello stesso spettacolo messo in scena, sono la testimonianza viva del nostro ricordo e del nostro “Grazie” a Domenico, Genesio, Ernesto, Carlo, Umberto, Vittorio, Giovanni, Franco, Enrico, Daniele.

      Leggiamo l’amore per questa Parrocchia nelle tue parole e per questo non possiamo che esserti, ancora una volta, riconoscenti.

      I nostri Gesuiti

      Dal discorso introduttivo dello spettacolo “50 anni in scena”:

      In un famoso discorso per le famiglie Papa Francesco disse che in una casa nessuno deve dimenticare mai di dire: permesso, grazie, scusa.
      Don Alessandro Berlincioni ha salutato la nostra parrocchia dopo 22 anni con un discorso impostato proprio su queste tre parole.
      La parrocchia è stata per molti di noi una seconda casa e per questo vogliamo seguire il consiglio del papa:

      Vi diciamo quindi grazie
      Grazie di essere qui a festeggiare insieme a noi 50 anni della Parrocchia.
      Grazie a chi a vario titolo ha contribuito alla storia di questa chiesa.
      Grazie a chi ha deciso che il tempo trascorso in comunità fosse prezioso.
      Grazie ai piccoli, agli adulti e agli anziani: ognuno ha ed ha avuto qualcosa da dire.
      Grazie ai sacerdoti che ci hanno fatto crescere,
      Grazie alle suore che sono state esempio di vita cristiana,
      Grazie ai laici che sono stati mattoni di questo edificio in un servizio spesso silenzioso e nascosto.

      Vi chiediamo permesso
      Il permesso di entrare nella vita di questa comunità e di rappresentarla in poco più di un’ora.
      Il permesso di rappresentare in scena le vite di coloro che ne fanno e ne hanno fatto parte. La vita di questa chiesa corre parallela con la nostra. Siamo intrecciati con le nostre amicizie, abbiamo condiviso esperienze importanti, gioie e dolori.
      Vi chiediamo permesso per selezionare i nostri/vostri ricordi,
      il permesso di interpretare le vostre emozioni,
      il permesso di guardare al nostro passato comune con affetto e riconoscenza infinita.

      Vi chiediamo anche scusa
      Scusate se non abbiamo potuto nominare e rappresentare ognuno di voi. Tutti avreste meritato un accenno.
      Scusate se ci siamo soffermati poco su tante persone che invece avrebbero meritato più tempo.
      Scusate se qualcuno di voi che non voleva comparire è stato coinvolto suo malgrado.

      Questo spettacolo nasce dalla volontà di restituire una piccolissima parte di quei tantissimi doni che ognuno di noi ha avuto in questi anni. Speriamo che possiate riconoscervi in questa breve ma intensa trama e passare un’ora piacevole insieme.

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